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"Spaccata" in farmacie, bar e gioielleria: ritrovata l'auto del mistero

In quella che è stata una notte di follia dovrebbe essere coinvolto anche un secondo mezzo: un Suv. Il commissario straordinario Maria Grazia Brandara: "La città è stata violata e offesa"

Il paraurti di una vecchia Fiat Cinquecento rossa è stato ritrovato sul selciato, dai carabinieri, subito dopo la "spaccata" - il maxi danneggiamento alle vetrate - messa a segno alla gioielleria. I filmati delle telecamere di video sorveglianza situate nella zona, immediatamente dopo acquisiti, hanno confermato la presenza di quella vecchia utilitaria. Fiat Cinquecento rossa che è stata già ritrovata, e naturalmente sequestrata, dai militari dell'Arma della compagnia di Licata. Era di proprietà di una casalinga ed era stata rubata praticamente poco prima dei danneggiamenti. 

Spaccata in due farmacie, un bar e una gioielleria: notte di devastazione 

Secondo indiscrezioni, oltre alla vecchia Fiat Cinquecento dovrebbe essere stata utilizzata - in quella che è stata, fra corso Umberto, via Vittorio Emanuele e piazza Duomo, un'autentica notte di follia - una seconda autovettura. Stando sempre alle indiscrezioni, a Licata, si parla di un Suv.

Ma qual è la chiave di lettura di quanto è accaduto fra domenica e ieri? Difficile, forse addirittura impossibile proprio per le modalità utilizzate, ipotizzare un raid vandalico. Ha le sembianze dell’avvertimento, magari ai fini estorsivi, quanto è accaduto? Servirà del tempo ai carabinieri – che si stanno occupando delle indagini – per riuscire a dare una risposta.

Notte di fuoco a Licata: incendiato il portone di un palazzo e l'auto di una casalinga 

Di fatto, però, Licata è sotto choc. "Licata è stata violata, offesa - scrive il commissario straordinario del Comune Maria Grazia Brandara - . Saranno mie elucubrazioni ma sembrerebbe che ci sia qualcuno che voglia che questa città viva un continuo stato di emergenza, un continuo stato d’ansia, un continuo stato di paura. Il tutto è idoneo a mortificare e a propagandare una falsa immagine di una città che nella realtà è una delle più belle realtà della Sicilia con un prezioso quanto raro patrimonio naturale, storico ed umano.  Eppure negli ultimi tempi riesce ad andare sulle cronache per quello che non è. E questo mi fa molta rabbia - continua Brandara - e più che a me credo ne faccia ai cittadini onesti di questa città, che sono la stragrande maggioranza, incredibilmente schiacciata da una minoranza di vigliacchi farabutti che agiscono nella notte. Esprimo nei loro confronti ferma condanna ed auspico che le forze dell’ordine, a cui va il mio sincero apprezzamento, siano adeguatamente potenziate e dotate di tutti gli strumenti necessari ad individuarli ed a reprimere ogni atto che offenda la pacifica convivenza civile. Auspico pure che gli autori di questi vili gesta vadano incontro a condanne severe ed esemplari".

Sono intervenuti anche 10 ex consiglieri comunali: "Non possiamo permetterci di abbassare la guardia o di far mettere a tacere la nostra coscienza civica da criminali di bassa lega come quelli che hanno agito, nottetempo, nella nostra città. Per questo motivo - hanno scritto Giuseppe Russotto, Carmelinda Callea, Violetta Callea, Calogero Scrimali, Antonio Vincenti, Piera Di Franco, Pietro Munda, Francesco Moscato, Laura Termini, Maria Antonietta Grillo - senza paura e con forza, dichiariamo di essere pronti a lottare per una città migliore, in cui legalità e trasparenza siano obiettivi primari di chi avrà responsabilità in campo politico, amministrativo e sociale. Gridiamo pubblicamente, in un coro immaginario a cui si unisce certamente la larga maggioranza dei licatesi, che ogni tipo di mafia e criminalità 'è una montagna di merda', per usare le parole di un eroe dei nostri tempi. Desideriamo, così, esprimere piena solidarietà a tutti coloro i quali sono risultati essere vittime di questi vili atti”.

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