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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Chiusura punto nascite, ancora polemiche a Licata

 Antona: "Occorre anche sottolineare che l’ospedale di Licata viene depotenziato nonostante...

Suscita ancora polemiche a Licata, la chiusura del "Punto nascite", ad intervenire è il referente cittadino di "Forza Nuova" Armando Antona che ha diffuso alla stampa il seguente comunicato: "Dopo tanti incontri, discussioni, promesse e speranze, quello che tutti i Licatesi temevano è accaduto: l’assessore alla Sanità Russo (del Mpa è bene ricordarlo) ha firmato il decreto con il quale viene sancita la chiusura di 28 punti-nascita in Sicilia, tra cui anche quello di Licata. L’assessore ha dichiarato - scrive Antona - che la chiusura dei punti nascita non è stata fatta per risparmiare, ma per aumentare la sicurezza di partorienti e nascituri. Tale dichiarazione sembra fuori dalla realtà, perché la corsa in macchina di almeno mezz’ora di una donna in procinto di partorire da Licata al più vicino punto nascita non ci sembra assolutamente scevra da pericoli. Bisogna aggiungere, poi - continua Antona - che negli ultimi anni il numero di casi di mortalità materna e neonatale durante i parti presso l’Ospedale di Licata è il linea, se non addirittura inferiore, con quello nazionale. Occorre anche sottolineare che l’ospedale di Licata viene depotenziato nonostante negli ultimi anni siano stati spesi notevoli fondi in ristrutturazioni; c’è da chiedersi, a questo punto, per quale motivo siano stati spesi questi soldi pubblici. Di fronte a tutto ciò, non si può continuare ad abbassare la testa. E’ difficile tornare indietro, ma questa ennesima bastonatura subita dalla nostra città deve insegnare al popolo licatese che non si può continuare a dare fiducia a personaggi che stanno distruggendo la Sicilia e, in questo caso, la sanità di utilità sociale della nostra regione. Il nome dell’assessore Russo (Mpa), del presidente della Regione Lombardo e dei loro complici - conclude Antona - in questa opera di distruzione deve restare impresso nella memoria dei Licatesi: quando essi e i loro seguaci locali si presenteranno a chiedere nuovi consensi (perché avranno la faccia tosta di farlo), la risposta della città dovrà essere spietata cosìcome essi sono stati con Licata".

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