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Abolizione della dirigenza, Tardino: "Ennesimo colpo inferto a una città moribonda"

Secondo l’amministrazione comunale questa decisione troverebbe fondamento nella volontà di realizzare delle economie di bilancio ma, secondo i componenti del circolo, bastano semplici raffronti numerici per dimostrare che l’ente comunale non avrà alcun risparmio

Con una lunga ed articolata lettera, il circolo della Lega di Licata, manifesta le proprie perplessità sulla decisione dell'amministrazione comunale di abolire i dirigenti per ottenere un risparmio che gioverebbe alle coasse comunali. "Il processo di dequalificazione della nostra cittadina, già manifestatosi da anni in maniera tangibile con i numerosi problemi che affliggono la città, tra tutti quello dei rifiuti (per inciso ad oggi non risolto, ma solo peggiorato), troverà riconoscimento - scrivono nella lettera i componenti del circolo della Lega – anche in via formale, attraverso la modifica dello statuto regolamentare che comporterà l’abolizione della dirigenza. Secondo l’amministrazione comunale questa decisione troverebbe fondamento nella volontà di realizzare delle economie di bilancio, ma bastano semplici raffronti numerici per dimostrare che l’ente comunale non avrà alcun risparmio, ma anzi un aggravio di spesa".

Dal Circolo della Lega sototlineano come il il risparmio sarebbe minimo perchè "la differenza tra la misura minima dell’indennità di posizione del dirigente e la misura massima dell’indennità di posizione della predetta “posizione organizzativa” è di € 29.952,00 a favore dello stipendio dirigenziale. Quindi - scrivono dal Circolo della lega – sembrerebbe che il comune, abolendo la figura del dirigente, realizzerebbe un risparmio di spesa di pari importo per ogni dirigente eliminato. Questo è, almeno, quello che l’amministrazione intende far credere ai cittadini ed ai consiglieri comunali, ma, non è così, perché su tale dato interviene ed incide fortemente il numero dei dirigenti di cui il Comune di Licata può dotarsi. Il Comune di Licata è libero di stabilire un numero di dirigenti inferiore a quello delle posizioni organizzative. Più precisamente, le posizioni organizzative devono essere sei, ovvero una per ogni dipartimento in cui si articola il Comune. In tale modo, con l’introduzione della posizione organizzativa all’ente comunale occorre la stratosferica cifra di € 1.007.058,00 per pagare sei posizioni organizzative, cifra così raggiunta moltiplicando l’importo unitario ed annuale dell’indennità massima di ogni posizione organizzativa (pari ad €. 167.843,00) per sei dipartimenti comunali. A fronte di ciò, invece, il permanere della figura del dirigente consentirebbe di accorpare i sei dipartimenti comunali in un numero inferiore. A tutto ciò si aggiunga, pure, che nei Comuni privi di dirigenza non ricorre l’obbligo di versare al segretario generale i diritti dei rogiti redatti dal Comune, cosa che invece bisogna fare nel caso in cui si istituisce la c.d. "posizione organizzativa", realizzando di fatto una minore entrata nelle casse comunali, pari ai diritti di rogito che saranno versati al segretario generale. È chiaro che il Comune non otterrà l’auspicato risultato, sempre che la finalità effettivamente perseguita sia quella di ottenere un risparmio di spesa. Ed allora  - concludono – ci auspichiamo che i consiglieri comunali si rendano conto che l’approvazione di tale deliberà sarà l’ennesimo colpo inferto ad una città moribonda su ogni aspetto e che votino, almeno questa volta, avendo come obiettivo l’interesse della città".

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